La Risonanza Magnetica é una tecnica di acquisizioni di immagini che é stata sviluppata per l’utilizzo medico sull’uomo all’inizio degli anni 80. Alla fine degli anni 90 si é vista un’importante diffusione di apparecchiature RM su tutto il territorio nazionale. L’acquisizione delle immagini mette a disposizione del Radiologo almeno 3 tipi di informazione differenti sulla zona studiata:
- informazioni di tipo morfologico (quindi il dettagli dell’aspetto e della forma degli organi interni)
- informazioni sulla microstruttura dei tessuti (distinguere un tessuto sano da un tessuto infiammatorio o addirittura patologico tumorale)
- informazioni di tipo funzionale (se l’aspetto e la microstruttura possono sembrare normali, la funzionalità del tessuto potrebbe essere comunque alterata)
Tutte queste informazioni vengono immagazzinate in una serie di immagini che rappresentano dei “tagli virtuali” o sezioni anatomiche del corpo umano (il paragone più semplice é con una serie di fette di salame, che ci consentono di vedere direttamente il suo contenuto). Queste fette possono essere effettuate secondo qualunque tipo di inclinazione e direzione, a vantaggio della diagnosi che é quindi più accurata.
COME FUNZIONA
Il funzionamento dell’acquisizione della Risonanza Magnetica é estremamente complesso ma puo’ essere semplificato in modo che sia comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
E’ necessario innanzitutto un campo magnetico (immaginiamo una calamita), in cui viene posizionato il paziente o la parte anatomica, che va ad orientare la “rotazione” degli atomi di idrogeno lungo una determinata direzione.
La macchina emette poi un segnale di radiofrequenza che stimola ed altera questa rotazione: il ritorno degli atomi alla loro condizione iniziale va a creare un nuovo segnale di radiofrequenza che viene codificato e tramutato in immagini.
Durante l’emissione di radiofrequenza l’apparecchiatura emette un particolare rumore simile a quello di un potente trapano.