Quando ci si riferisce in modo generico alle dimensioni dell’immagine in Risonanza Magnetica, si sta parlando di quello che in termine tecnico viene chiamato FOV (field of view) o Campo di Vista.
Questa dimensione si riferisce alle dimensioni del lato di un area quadrata, area che definisce quale zona della parte anatomica viene inclusa nell’immagine.
Generalmente viene espressa in millimetri, e puo andare da un minimo di 60-80mm ad un massimo di 530mm.



La scelta del FOV relativo allo studio di una determinata parte del corpo é soggettiva. Per alcune strutture anatomiche , in Risonanza Magnetica, relativamente a se stanti (piede, mano, polso, ginocchio, gomito, cranio) in genere si tende ad utilizzare un FOV lievemente maggiore rispetto alle dimensioni della parte che si sta studiando. Ad esempio se la dimensione massima di un polso standard é di 70mm, sarà consigliabile l’utilizzo di un FOV maggiore di 80mm.
Meno standardizzata é invece la scelta del FOV per lo studio di Risonanza Magnetica di parti del corpo che sono strutturalmente, funzionalmente e fisiologicamente legate alle strutture anatomiche adiacenti: si fa riferimento ad esempio alla relazione tra il rachide lombare e quello dorsale, tra il rachide dorsale e quello cervicale, tra il rachide lombare e il bacino, tra il rachide cervicale e il plesso brachiale , e altri. Infatti se deve essere eseguito lo studio a livello del rachide lombare il radiologo potrà decidere di utilizzare un FOV poco superiore alle dimensioni della parte interessata e quindi limitare lo studio a quell’area specifica oppure potrà decidere di utilizzare un FOV molto più largo estendendo l’area visualizza anche al rachide dorsale e al bacino. Sicuramente la scelta del FOV più largo sarebbe la scelta migliore perché permette una valutazione più completa di patologie diffuse (e anche perché si potrebbero eventualmente dei riscontri occasionali di patologie ancora silenti a carico delle struttere anatomiche visualizzate ma che non erano oggotto di studio). Purtroppo pero’ esistono dei problemi tecnici che devono essere considerati.I tre limiti più importanti in Risonanza Magnetica nell’utilizzo di FOV molto larghi sono (in ordine di importanza):
-in caso di non perfetta omogeneità del campo, il segnale potrebbe risultare non uniforme su tutta l’area. Anche la saturazione del grasso potrebbe non essere corretta su tutta l’area.
-più strutture anatomiche in movimento sono comprese nell’immagine, più aumenterebbero gli artefatti generate dalle stesse con conseguente degradazione dell’immagine.
-l’utilizzo di FOV molto larghi richede obbligatoriamente l’utilizzo di matrici più elevate, per poter mantenere il livello di risoluzione desiderato. Come descritto nel capitolo Matrici, l’utilizzo di matrici molto elevate limita il range di valori di molti altri parametri, aumentando in modo esponenziale il tempo d’esame.



Di solito, negli esami classici di Risonanza Magnetica, si tende a non utilizzare dei FOV maggiori della grandezza che permette di studiare la bobina.
La maggior parte dei macchinari, in caso di aumento del FOV, mantiene la stessa matrice e causando di conseguenza una diminuzione della risoluzione spaziale.
Nella tabella vengono mostrate le variazioni che subiscono gli altri parametri all’aumentare del FOV:
