La sigla utilizzata per indicare i mezzi di contrasto utilizzato in capo medico o sulle richieste é MDC
I mezzi di contrasto sono delle sostanze che vengono introdotte nel corpo umano (con differenti accessi descritti in seguito) che permettono di aumentare notevolmente la visibilità di determinate patologie tumorali rispetto ai tessuti circostanti oppure per valutare la funzionalità di organi precisi (per esempio i vasi arteriosi nelle Angio-TC).
I mezzi di contrasto vengono suddivisi innanzitutto in relazione alla via di somministrazione:
- endovascolari (quindi iniettati direttamente in vena o più raramente in arteria)
- per OS (ingeriti per bocca)
- intracavitari (introdotti direttamente in una cavità come per esempio vagina o retto)
- intraarticolari
- altri metodi più rari
L’altra suddivisione dei prodotti é ovviamente legata alla metodica radiologica in cui vengono utilizzati. In questo testo verranno trattati solo i mezzi di contrasto utilizzati in risonanza magnetica.
MEZZI DI CONTRASTO ENDOVASCOLARI
I mezzi di contrasto più conosciuti sono quelli introdotti per via endovascolari, in risonanza magnetica nello specifico vengono introdotti in un vaso venoso per poi distribuirsi in tutti gli organi.
Questi mezzi di contrasto sono generalmente a base di Gadolinio (https://it.wikipedia.org/wiki/Gadolinio) in differenti molecole a seconda della casa farmaceutica di produzione. Il gadolinio é un metallo raro che crea un’alterazione nei microcampi magnetici del corpo e può quindi essere visibili sulle immagini acquisite.
Le caratteristiche principali dei mezzi di contrasto endovascolari moderni sono di essere ben tollerati e non dare effetti collaterali significativi. Il loro utilizzo é comunque sempre limitato ai casi di vera necessità , decisione che prende in considerazione sia il quesito clinico che i risultati delle immagini acquisite nella prima parte dell’esame.
Il mezzo di contrasto non viene mai somministrato senza l’accordo del paziente e senza aver valutato il relativo rapporto rischio/beneficio.
Esistono anche mezzi di contrasto endovascolari con specificità particolari, ad esempio per il fegato (chiamati epatospecifici), ma per il paziente non hanno caratteristiche molto differenti e possono quindi essere considerati al pari dei mezzi di contrasto classici. Unica cosa da notare é che al momento della prenotazione deve essere segnalata un’eventuale dicitura “con mdc epatospecifico” in modo da evitare errori di esecuzione il giorno dell’esame.
Le reazioni di tipo allergico ai mezzi di contrasto utilizzati attualmente sono rare e solitamente imprevedibili e , nonostante la maggioranza sia costituita da eventi di lieve o media entità, esistono anche reazioni molto gravi (incidenza di eventi gravi intorno tra 0.001 e 0.01%).
I pazienti con insufficienza renale grave o i pazienti dializzati possono essere a rischio di sviluppo di Fibrosi Nefrogenica Sistemica (anche se con l’ultima generazione di mezzo di contrasto questo rischio é stato quasi azzerato) devono quindi comunicare agli operatori il livello di creatinina eseguita nei giorni precedenti all’esame.
Il mezzo di contrasto viene generalmente iniettato durante l’esame, cioé dopo aver eseguito delle acquisizioni di base (definite “a secco”) che vengono poi comparate con immagini analoghe acquisite dopo la somministrazione. E’ comunque frequente che venga predisposto un accesso venoso prima dell’inizio dell’esame in modo da non dover muovere il paziente al momento dell’iniezione.
E’ fondamentale che il paziente rimanga immobile in modo da consentire immagini corrispondenti prima e dopo mezzo di contrasto.