QUESTIONARIO CLINICO:Traumi?Infiltrazioni o peridurali eseguite recentemente?Qual’è il motivo specifico per cui viene eseguito l’esame?Parestesie?Interventi chirurgici al rachide lombare o a parti anatomiche limitrofe? Se si ed é un intervento recente: ha continuato ad avere gli stessi dolori che aveva prima dell’intervento?
PREPARAZIONE DEL PAZIENTE: Il paziente deve essere a digiuno da 4 ore (in relazione all’eventuale iniezione di mdc). Il paziente devere rimanere in mutande, indossare un camice monouso, e rimuovere tutti gli oggetti metallici.
BOBINE UTILIZZATE: Bobina dedicata per la colonna, preferibili le bobine Sense o phade-array.
POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE: Supino. Head first . Le braccia vanno posizionate sul ventre o sul torace, facendo in facendo in modo che le mani non si tocchino, in modo da evitare circuiti chiusi.Per il posizionamento della bobina vedere le specifiche tecnica della propria apparecchiatura. Per i pazienti claustrofobici é possibile utilizzare la posizione Feet First(prestando attensione al posizionamento rispetto alla bobina): questa posizione ha lo svantaggio di non consentire l’estensione delle studio ai tratti superiori perché la bobina generalmente non puo’ arrivare cosi’ in alto, ma aiuta il paziente nel primo contatto con l’apparecchiatura (la posizione della testa del paziente é comunque allo stesso livello rispetto al tunnel).
CENTRATURA: generalmente al centro della bobina o 3-4 cm sopra le creste iliache.
PIANI DI SCANSIONE:
Le scansioni sagittali devono avere un obliquità parallela al piano sagittale mediano della colonna, si utilizzano un numero di strati dispari di cui quello centrale posizionato sulla linea mediana, in numero da 11 a 17 a seconda dello spessore utilizzato e del volume che si vuole coprire.
Sul reperaggio assiale deve essere verificata la posizione in AP e la copertura degli strati in RL. L’obliquità degli strati deve essere lungo il piano sagittale dei somi vertebrali. Il centro del pacchetto generalmente é sul bordo posteriore dei somi.
Sul reperaggio coronale deve essere verificata la posizione in SI e la copertura degli strati in RL. . L’obliquità degli strati deve essere lungo il piano sagittale dei somi vertebrali. Il centro del pacchetto generalmente é sulla linea mediana della colonna a livello del soma di L3
Sul reperaggio sagittale verificare che la scansione copra l’area di interesse. Il centro del pacchetto generalmente é a livello del soma di L3.In caso di forte scoliosi é consigliabile eseguire più scansioni sagittali, ciascuna delle quali inclinata lungo ciascuna tratto di obliquità.





Nelle scansioni sagittali si ha una buona visualizzazione di: porzioni sup inf ant e post dei somi vertebrali, midollo, sacco durale, dischi intervertebrali, forami di coniugazione, articolazione interapofisarie, coccige, apofisi spinose.
Le scansioni assiali possono essere programmate in modi diversi: divise più pacchetti per lo studio dei dischi oppure in un unico pacchetto per lo studio di strutture più estese(come ad esempio il cono midollare o il sacro). Il numero di strati e o di pacchetti dipende dalla zona di interesse(nello studio standard dei dischi di solito si programmano 4-5 pacchetti di 4-5 strati ciascuno).
Sul reperaggio assiale verificare che la scansione copra l’area di interesse. Il centro del pacchetto generalmente é sulla linea mediana della colonna a livello del margine posteriore del soma.
Sul reperaggio coronale gli strati devono essere perpendicolari al piano sagittale mediano (o più precisamente devono essere inclinate perpendicolarmente alla linea sagittale dell’eventuale curvatura scoliotica della colonna) e deve essere verificata la posizione in RL . Il centro dei pacchetti generalmente é sulla linea mediana della colonna al centro dei somi.
Sul reperaggio sagittale i pacchetti di strati devono avere un obliquità parallela all’asse orizzontale di ciascun disco intervertebrale e deve essere verificata la posizione in AP . La copertura degli strati per ogni pacchetto deve estendersi dal margine inferiore del peduncolo della vertebra superiore al margine superiore del peduncolo della vertebra inferiore (previa verifica dell’assenza di patologie da studiare nei tratti non coperti a priori dagli strati). Il centro di ciascun pacchetto é a livello del bordo posteriore del disco intervertebrale.






Nelle scansioni assiali si ha una buona visualizzazione di: sacco durale, radici, forami di coniugazione, articolazioni interapofisarie, spazio perivertabrale, muscoli retrovertebrali, apofisi transverse.
Le scansioni coronali, in numero da 12 a 20 a seconda dello spessore utilizzato; il primo strato è posizionato a livello del margine anteriore delle vertebre L3 o L4, l’ultimo strato é posizionato a livello del margine posteriore delle apofisi spinose.
Sul reperaggio assiale gli strati devono essere perpendicolari al piano sagittale mediano delle vertebre e deve essere verificata la posizione in RL. L’obliquità (se non é necessario studiare una vertebra specifica nel qual caso é preferibile inclinare perpendicolarmente all’asse sagittale di questa) é coronale pura, parallela al dorso del paziente.
Sul reperaggio coronale verificare che la scansione copra l’area di interesse. Il centro del pacchetto di solito é al centro della colonna sul soma L3.
Sul reperaggio sagittale l’obliquità (se non é necessario studiare una vertebra specifica nel qual caso é preferibile inclinare parallelamente all’asse verticale di questa) é coronale pura, parallela al dorso del paziente. Il centro del pacchetto di solito é sul bordo posteriore del soma L3.



nelle scansioni coronali si ha una buona visualizzazione di: porzioni sup inf e laterali dei somi vertebrali, spazio perivertabrale, apofisi transverse.
Scansioni oblique per lo studio dei forami di coniugazione e del decorso delle radici




Scansioni coronali oblique per lo studio dei massicci articolari

Scansioni oblique per il sacro




CONSIGLI SULLA DECODIFICA DI FASE E POSIZIONAMENTO DELLE PRESATURAZIONII risultati più accurati si ottengono con queste impostazioni:
Sagittale: direzione della fase SI, 2 presaturazioni coronali anteriori la prima con obliquità parallela al margine anteriore del tratto della ciarniera dorso lombare, la seconda con obliquità parallela al margine anteriore del sacro (evitando di saturare il coccige).




Coronale: direzione della fase RL, eventuale presaturazione assiale superiore.
Assiale: sulle assiali si puo’ scegliere tra le 2 possibilità ma i risultati complessivamente migliori si ottengono con la fase AP ed una presaturazione coronale posizionata anteriormente al bordo anteriore dei somi vertebrali L1 L2 L3. Questa combinazione consente di evitare di avere problemi dovuti alla respirazione molto artefattante nella zona del lobo inferiore dei reni che utilizzando la fase RL provocherebbero immagini ghost a livello del midollo (in questa zona infatti cé molto segnale perché vicino alla bobina, quindi gli artefatti sono maggiori rispetto a quelli provocati dalla porzione anteriore dell’addome nel caso di fase in AP); la presaturazione serve anche per saturare il segnale dell’aorta.




CARATTERISTICHE DELLE SEQUENZE (vedi anche caratteristiche generiche delle sequenze):
SE o TSE T1: Vantaggi: Utile per effettuare valutazione comparativa pre e post contrasto. Ottima valutazione delle strutture ossee. Alta sensibilità per le emorragie intraparenchimali subacute.Svantaggi: basso contrasto dei parenchimi.
SE o TSE T1 con soppressione del grassoVantaggi: utile per valutare le eventuali strutture grassose. Molto utilizzato dopo mdc, soprattutto per le lesioni ossee. Svantaggi: basso contrasto dei parenchimi, a volte si possono avere disomogeneità della soppressione del grasso (ma sulla lombare di solito non ci sono problemi).
FLAIR Vantaggi: utile per la valutazione del midollo. Svantaggi: poco utilizzata a causa tei tempi di scansione molto lunghi.
TSE T2 Vantaggi:. Pochi artefatti da pulsazione. Buona visualizzazione delle strutture arteriose e venose. Ottima rappresentazione morfologica del papporto disco-sacco-radici. Buona visualizzazione del midollo. Svantaggi: difficile valutazione delle lesioni ossee.
TSE T2 FAT SAT Vantaggi: al contrario delle STIR possono anche essere eseguite dopo mdc (nel caso fosse necessario ripetere una sequenza mossa). Alta risoluzione spaziale Svantaggi: poco utilizzate perché sostituite dalle STIR con più elevata sensibilità. A volte si possono avere disomogeneità della soppressione del grasso (ma sulla lombare di solito non ci sono problemi)
STIR T2 Vantaggi: Buone informazioni delle strutture circondate da grasso. Ottima valutazione delle strutture ossee. Ottima sensibilità alle lesioni midollari.Svantaggi: molto soggetta ad artefatti da peristalsi intestinale e pulsazione sanguigna.
GRE T1: Vantaggi: Utile per eseguire uno studio ad altissima risoluzione delle strutture ossee.Svantaggi: basso contrasto dei parenchimi. Maggiori artefatti osso-aria.
GRE T2*: Vantaggi: Alta sensibilità per le lesioni emorragiche.. Alta sensibilità alle calcificazioni.Svantaggi: bassa risoluzione spaziale. Artefatti osso-aria molto elevati. Artefatti da peristalsi e respirazione.
DIFFUSIONE: Vantaggi: le sequenze DWIBS sono utili come valutazione del tronco e della colonna in pazienti con precedenti tumorali, valutazione linfonodi e lesioni ossee port radioterapia. Svantaggi: distorsione geometrica, alta sensibilità ma specificità da verificare.
PERFUSIONE Single Shot T2: Vantaggi Utile nei pazienti poco collaboranti.Svantaggi: poco utilizzate negli studi di routine. Bassa sensibilità alle lesioni parenchimali. B-ffe T2: utili nello studio 3D, nello studio Mielo-RM Fgre T1 3d
PROTOCOLLI DI STUDIO:
Studio del rachide lombare senza indicazioni particolari:
SAG TSE T2
SAG TSE T1
SAG o COR STIR T2
AX TSE T2 4-5 pacchetti sui dischi
Studio del rachide operato recentemente per ernia discale:
SAG TSE T2
SAG TSE T1
SAG STIR T2
AX TSE T2
Somministrazione endovenosa di mdc
SAG TSE T1 FS
AX TSE T1 FS nella zona operata
Studio del sacro:
COR OBL STIR
COR OBL TSE T1
COR STIR