L’acqua e il grasso hanno delle frequenze di precessione lievemente differenti. In alcune sequenze, in particolare le gradient eco, esistono delle condizioni di TE ricorrenti in cui le frequenze saranno in modo alternato in fase e poi fuori fase.
I pixel che si trovano nell’interfaccia tra tessuti ricchi di acqua e grasso (oppure i pixel che contengono le stesse quantità di acqua e grasso a livello microscopico) avranno un segnale risultante dipendente dal valore del Tempo di Eco.
Se il TE e’ in fase i segnali verranno addizionati e si avrà segnale iperintenso, se il TE è fuori fase i segnali verranno sottratti e il segnale sarà ipointenso.
E’ uno tra gli artefatti che se usato nel modo corretto puo’ portare notevoli vantaggi.

L’utilizzo principale e’ a livello addominale in particolare per gli adenomi surrenalici e per lo studio della steatosi epatica.
Utili anche per la caratterizzazione della sostituzione del midollo osseo spongioso nell’adulto.

Questo artefatto di verifica a causa di una minima differenza di frequenza tra l’acqua e il grasso, che determina un interpretazione sbagliata della loro localizzazione. Per le macchine da 1,5T esiste una differenza di frequenza tra acqua e grasso di 220hz, che crea un chemical shift di 3,5ppm.
L’artefatto si propaga nel senso della frequenza, ed è quindi caratterizzato un segnale alterato nella zona di confine tra un tessuto ad alto contenuto di acqua e uno ad alto contenuto di lipidi. Saranno quindi presenti due immagini di bordo, una con segnale basso ed una con segnale alto.
Per le sequenze eco planari, l’artefatto si propaga nel senso della fase (quindi nel senso opposto).
Soluzioni: aumentare la larghezza di banda, utilizzare TE in fase, utilizzare sequenze meno soggette a questo problema. In effetti questo artefatto viene utilizzato spesso per caratterizzare meglio le lesioni: permette infatti di accentuare il bordo di eventuali lesioni infiltranti lo spazio grassoso, oppure consente di dare informazioni relative alla microstruttura di organi e lesioni di contenuto misto. (Vedi tecnica del chemical shift)