Ottava tenda - Gli Irradiatori

Ottava tenda - Gli Irradiatori

NQuasi stordita dai mondi stentati
Che avevo attraversato fino ad ora
Pensavo a cosa serban certi fati
Per quelli cui l'onor perde dimora

E cogitando in me questi giudizi
Ai quali il cuore mio più non s'abitua
S'aprion al mio guardar nuovi supplizi.
Chi suda poco retto a pentir situa

Curioso ambiente a noi s'avvicinava
Pervaso da un calor che sentir spossa
Da fuori non capiva chi guardava
Quel che accadeva in quella strana fossa

L'ignoto nascondea dietro un altare
Sotto un bagliore poco incline al posto
Coloro che solevano irradiare
Senza criterio alcuno il sovraesposto

La stanza di assillati apparve piena
Tenuti proni sotto un finestrone
Col sole a picco ad arrostir la schiena
Come rammento a modo di sperone

Potevan controllar l'esposizione
Che tempo perso a questo è guadagnato
Ma andando a sbizzarrire l'elettrone
Si meritano ciò che qui han trovato



Audio: Ascolta il Canto in formato audio